Sette anni a fare il cuoco sulla “Nave dell’Amore”

La nave Pacific Princess

(Precedentemente pubblicato su sabatoseraonline.it il 22 dicembre 2009)

 

Il cast del telefilm "Love Boat" Chi, a qualunque età, abbia visto una puntata del telefilm The Love Boat non può non aver sognato, anche solo per un istante, di poter salire su quella barca, a vivere un’avventura d’amore sulle acque dell’Oceano Pacifico. Qualcuno, questo sogno, riuscì pure a realizzarlo, visto che la Pacific Princess era davvero una nave da crociera, con tanto di vero capitano ed equipaggio al seguito. La cosa curiosa è che ai tempi delle riprese, a cavallo fra il 1977 e il 1987, la cucina e il servizio erano gestiti da personale italiano. Uno di questi si chiama Maurizio Bragonzoni. Di origini etiopiche, la mamma è di Asmara mentre suo papà è romagnolo, Maurizio raggiunse l’Italia a 12 anni e qualche anno dopo si ritrovò catapultato in California, su una delle barche più famose al mondo. Come riuscì in questa impresa l’abbiamo chiesto direttamente a lui, visto che dal 1990 è ritornato in Romagna per gestire l’Osteria di Piazza Nuova a Bagnacavallo, dopo aver trascorso qualche anno anche sull’Orient Express.

– Come hai avuto il “biglietto” per salire sulla Love Boat?

Dopo aver finito la scuola albeghiera Giulio Pastore di Varallo Sesia sono andato a fare la stagione a Courmayer. Lì ho conosciuto il cuoco che lavorava sulla Pacific Princess, la nave su cui giravano il telefilm Love Boat. Mi disse che cercavano sempre membri dell’equipaggio e così andai a Genova per fare il colloquio. Quindici giorni dopo ero a Los Angeles, pronto ad imbarcarmi sulla nave. Io non avevo mai visto una puntata della serie tv e quindi la cosa che mi sembrava più incredibile era che ci fosse un sacco di gente che aspettava che la nave partisse. Quindi sul molo c’erano quelli che realizzavano le puntate, che caricavano i loro materiali, i passeggeri normali, che aspettavano di salire per la loro crociera, e il pubblico dello show televisivo che faceva foto, chiedeva autografi e aspettava la partenza della Love Boat. Insomma, un caos infernale molto divertente.

– Guardando il telefilm, l’idea che ci si fa è di una nave molto allegra e spensierata. Era l’atmosfera reale anche sulla Pacific Princess?

Era davvero una festa continua. Il telefilm andava alla grande in televisione e tutti erano contenti e pronti a scherzare. Una delle cose più divertenti era che sulla nave quasi tutti i ruoli erano raddoppiati. C’erano due capitani, due equipaggi e anche fra i passeggeri c’era chi lo era per davvero e chi per finzione. Eppure, incredibile ma vero, c’erano amore e accordo fra tutti, era un ambiente stupendo e molto sereno. Sulla Love Boat ho vissuto sette anni meravigliosi, che non dimenticherò mai.

– Come erano organizzati i vostri giorni di crociera? La nave seguiva i ritmi della produzione?

La Pacific Princess era una vera nave da crociera su cui si svolgevano dei veri e propri viaggi. Chi saliva sulla nave per la crociera sapeva però che si sarebbe trovata sul set del telefilm, e buona parte del divertimento era proprio legata alle riprese. A volte infatti la produzione chiedeva se qualche passeggero, o qualcuno dell’equipaggio, volesse far parte di quella particolare ripresa.

La nave Pacific Princess

Si partiva da Los Angeles, per la crociera, che durava quindici giorni. Il sabato attorno alle 7 e mezza di mattina i tecnici caricavano tutte le loro attrezzature, pronti per girare le puntate che dovevano realizzare in quelle due settimane di viaggio. Poi salivano le comparse, le guest star e tutti gli attori fissi della trasmissione. Verso le 18.30 di sabato si partiva per Acapulco, dove ci si fermava per 3 giorni e 2 notti. Siccome l’atmosfera era molto rilassata e nascevano storie d’amore ogni minuto, capitava che qualcuno si dimenticasse di tornare a bordo in tempo per riprendere il mare alla volta di Los Angeles. Così cercavano un motoscafo che li portasse alla nave, già al largo, per poter risalire a bordo. Anche questi momenti diventavano parte del divertimento.

– Ma era davvero una Nave dell’Amore?

Uno degli scopi della crociera sulla Love Boat era quello di intortare. Molte signore salivano sulla nave sapendo che a bordo c’erano un sacco di italiani. A quel tempo c’era il mito che gli italiani fossero grandi amatori quindi salivano sulla barca perchè speravano proprio in una storia d’amore con uno di noi. Sulla Love Boat, in quel periodo, il team che stava in cucina era tutto italiano: eravamo circa 80 camerieri e 60 cuochi. E quando non lavoravamo in cucina, frequentavamo i saloni, i vari attori presenti sulla nave per le puntate e i passeggeri… soprattutto le passeggere, a dir la verita. Così nascevano storie d’amore e anche importanti amicizie. Capitava spesso che dei passeggeri si conoscessero sulla nave, decidessero di sposarsi in viaggio e, una volta a terra, divorziassero. A me capitò di conoscere una signora che alla fine della mia esperienza sulla nave mi prese a lavorare con sé in un bar di Bel-Air.

– E i rapporti fra gli italiani e il resto dell’equipaggio?

La nave batteva bandiera inglese e l’equipaggio era inglese. La rivalità fra noi italiani e i britannici si stemperava in scherzi e situazioni divertenti. Nel 1982 quando l’Italia vinse i mondiali di calcio noi guardavamo le partite in televisione e gli inglesi non erano molto contenti perchè erano circondati da bandiere italiane e noi che festeggivamo, mentre loro dovevano sopportare i nostri cori e le nostre prese in giro. Però poi venivano a far festa con noi perchè si divertivano. In particolare c’era il vinaio, Craig, che diceva sempre che preferiva venire a festeggiare con noi piuttosto che starsene arrabbiato. Sempre nell’82, durante la guerra delle Falklands, visto che la barca batteva bandiera inglese, quando arrivavamo ad Acapulco, in Messico, ci guardavano un po’ storto. Così il capitano per fare ancora più dispetto ai messicani invece della sigla del telefilm, che usava sempre quando la barca si staccava dai vari porti, metteva su Don’t cry for me Argentina.

Sappiamo che a novembre hai organizzato una cena con alcuni di quelli che erano con te sulla Pacific Princess. Sei rimasto in contatto con altri della Love Boat?

Di quel periodo conservo ancora un sacco di amici. Fra gli altri sono rimasto in contatto con Lauren Tewes, nel telefilm era Julie la hostess bionda, che l’anno scorso in novembre è venuta a trovarmi. Purtroppo con molti di quelli conosciuti sulla nave abbiamo perso i contatti: un mio amico adesso vive in Alaska, fa il pescatore e rifornisce la Princess di pesce.

– Fra i tuoi ricordi di viaggio avrai anche qualche aneddoto divertente…

Di vicende curiose e buffe ne sono successe parecchie in sette anni di navigazione. Fra quelle successe a me una delle più incredibili è che appena salito a bordo incontro questa ballerina bellissima che aveva 26 anni, io ne avevo 19, di cui mi sono innamorato follemente. Insomma, con questa ragazza siamo stati assieme due anni poi la differenza di età si è fatta sentire. Ma era una cosa usuale che nascessero storie d’amore improvvise che si consumavano anche in pochi giorni. Capitava a volte che le clienti decidessero di sposare un cameriere oppure che decidessero semplicemente di avere con loro una storia d’amore. Una delle cose più buffe che mi ricordo accadde ad un mio amico che si chiamava Pasquale, che ora purtroppo è morto. Alla fine delle crociere ai passeggeri facevano compilare un modulo in cui potevano scrivere cosa era andato e cosa non era andato durante il viaggio. Fattostà che Pasquale durante la navigazione si innamora di questa signora che mi pare fosse in viaggio di nozze proprio sulla Love Boat. I due ebbero una storia e alla fine della crociera il marito scrisse sul modulo: è andato tutto bene, il cibo era ottimo e tutto il resto…l’unica cosa è che Pasquale fucked my wife.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *